L’Ospedale delle bambole

Un giorno a Napoli, nel quartiere Sanità, una bambina trovò una Barbie abbandonata, in cattive condizioni.

Si ricordò che la sua nonna aveva in casa una vecchia fotografia del famoso “dottore delle bambole” e del suo ospedale a Spaccanapoli. Chissà se esisteva ancora? Decise così di andare a verificare e, con gran stupore, scoprì che c’era ancora!

All’accettazione furono molto gentili, le dissero di non preoccuparsi perchè era arrivata nel posto giusto, e che in un paio di giorni la sua Barbie sarebbe guarita.

Una volta ricoverata, le altre bambole scrutavano e osservavano la nuova arrivata. “Stai tranquilla!” – le dicevano – “qui tornerai come nuova!”.

La dottoressa Ripàra la curò con amore e professionalità e, una volta terminato, la mandò a vestirsi e a farsi ancora più bella alla sala di trucco e parrucco.

Eh sì, fece davvero un bel lavoro!

Quando la bambina tornò a riprendersi la Barbie quasi non la riconobbe…era diventata proprio una regina!

A Napoli esiste davvero questo Ospedale. Alla fine del 1800 lo scenografo dei teatri di corte e dei teatrini dei pupi, Luigi Grassi, oltre a dipingere scenografie costruiva e riparava di tutto, compresi i pupi di scena. Un giorno gli capitò di aggiustare la bambola di una bambina talmente bene che si sparse la voce ed il suo laboratorio si riempì di bambole da riparare.

Oggi la nipote di Luigi Grasso, Tiziana Grasso, porta avanti con successo questa attività già proseguita dal padre ed ha creato anche un vero e proprio museo di ricordi offrendo un percorso multimediale che fa tornare bambini anche gli adulti.